Ed. Mediterranee –
Pagine 138 –
L’autore chiarisce subito che La filosofia dell’Aikido è una sua interpretazione dell’Aikido in chiave filosofica. In verità, per poter affrontare temi già trattati nella sua copiosa produzione letteraria, Stevens deve ricorrere ad un distinguo tanto particolare, quanto insolito: quello tra “filosofia mistica” e “filosofia scientifica”.
Se, come suggeriva B. Russell “…tra la teologia e la scienza esiste una Terra di Nessuno, esposta agli attacchi di entrambe le parti; questa Terra di Nessuno è la filosofia”, la filosofia dell’Aikido di Stevens coincide in buona parte con la religione (Omoto-kyo), l’occultismo, lo sciamanismo e il tantrismo.
Sembra proprio che siano queste le basi su cui poggia la fortuna letteraria di questo autore che è solito ripercorrere strade già battute in precedenza come nel caso di Ueshiba – La biografia del fondatore dell’aikido, e il quasi identico Guerriero invincibile, oppure Il cuore dell’Aikido e questo La filosofia dell’Aikido che si differenziano più per il titolo che per i contenuti.
Comunque, Stevens riferisce che quando O Sensei prediceva “L’Aikido si sta diffondendo ovunque, ma sarà espresso in modo diverso in ogni luogo dove metterà radici” e auspicava “Adattate continuamente gli insegnamenti e create una terra pura e meravigliosa” intendeva evidentemente realizzare in senso universale il suo messaggio, superando ogni limitazione culturale e religiosa. Ecco, allora, che ogni adattamento può, volendo, rientrare nell’ambito culturale dell’Aikido.
La stessa religione dell’Omoto-kyo ha assunto forti connotati universalistici con un orientamento escatologico di pace e fratellanza globale.
Il testo si sviluppa nei seguenti cinque capitoli:
Principi fondamentali, Aikido-natura e salute, L’Aikido come il Tantrismo, L’Aikido e l’arte, L’Aikido e la società globale.
Le citazioni di B. Russell sono tratte dall’introduzione alla Storia della filosofia occidentale