Angelo Armano –

Valtrend Editore –

Pagine 172 –

 

Bannen Aikido, una provocazione o il riferimento al significato più profondo dell’Aikido?

Ovvero, come esordisce nelle prime pagine del libro Tamashi: “Sei a caccia di una risposta che sia compiacente con la tua situazione, che ti gratifichi semplicemente, o ambisci a confrontarti col vero?”

Attraverso lo strumento del dialogo, l’autore ci porta passo, passo, a interrogarci su noi stessi e a porci sinceramente questa domanda.

I protagonisti del libro sono le persone che animano la pratica di ogni arte marziale:

Tamashi, il maestro, il saggio;

Junpei, il giovane allievo, inesperto e impaziente;

Baka, l’allievo anziano, stravagante e fuori dalle righe.

Se nei dialoghi platonici, Socrate, attraverso la discussione, porta i suoi discepoli a scoprire gradualmente e autonomamente la verità, Tamashi non impone la sua verità a Junpei, ma lo accompagna nella sua ricerca personale alla scoperta dell’Aikido in modo originale e autentico.

Come dice Baka: ”più comprendiamo il principio profondo, più la nostra interpretazione dell’Aikido cambia, continuamente.” Perché “Non c’è un punto d’arrivo, siamo sempre in cammino.” (Tamashi)

Angelo Armano affronta, con profondità e leggerezza insieme, il senso più intimo dell’Aikido, la relazione tra maestro e allievo, la connessione tra noi, l’altro e il mondo esterno, con la consapevolezza che non si può comprendere tutto, che qualcosa rimane aperto, sconosciuto, di là da venire.

E, per tornare all’ambizione della domanda iniziale, qual è l’attitudine? Lasciarsi andare, liberarsi, aprirsi al mondo esterno che poi così esterno non è.

Le splendide tavole calligrafiche di Minako Kobayashi introducono ogni capitolo.